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Sgarbi, Legambiente e associazioni critiche sulla passerella di Christo: turismo di massa e impatto ambientale dei Floating Piers sul Lago d’Iseo


Il 18 giugno 2016 ha aperto al pubblico la passerella galleggiante Floating Piers sul lago Iseo ad opera di Christo. Noto con la moglie Jeanne-Claude Denat de Guillebon per le opere di Land Art come l’imballaggio del Reichstag di Berlino (1995), Christo Vladimirov Yavachev propone sulle acque del lago d’Iseo 3 chilometri di galleggianti in polietilene ricoperti da 100.000 metri quadri di un tessuto di nylon giallo che riflette la luce del sole. Spettacolo di luce ma anche riflessi che in una giornata di sole si traducono in scottature al punto che l’artista consiglia di portarsi la crema solare prima di attraversare la passerella rigorosamente a piedi nudi per non danneggiare il tessuto.

I Floating Piers dall’apertura hanno attirato oltre centomila visitatori, con forte impatto sui treni. Tre ore di coda per salire sul treno a Sulzano il 21 giugno e corse saltate il giorno di apertura con Trenord messa ko dall’eccesso di affluenza.

Vittorio Sgarbi ha apprezzato l’opera di Christo ma ha criticato gli organizzatori e fra questi la famiglia Beretta in particolare additando su Corriere TV l’evento così gestito come un “divertimento capitalistico” che invece “dovrebbe essere un ponte ideale fra l’antico e il moderno” collegando i luoghi dell’arte sul Lago d’Iseo. Così com’è fatta, questa l’opinione di Sgarbi, la passerella non porta a nulla: parlando delle visite giornaliere alla passerella “per fare 40.000 persone la Pinacoteca Tadini di Lovere ci metterà 10 anni, un 10-20% dovrebbero invece entrare a Lovere”.

Sgarbi non è il solo a cogliere le opportunità mancate. Dalla creazione degli elementi che compongono l’installazione fino all’attrattiva turistica, i Floating Piers stanno generando un indotto talmente notevole da non essere pienamente sfruttato, con imbarazzanti passi indietro.

A Sulzano, segnala Legambiente, bisogna lasciare la bicicletta per prendere un bus navetta dato che l’accesso all’area è stato interdetto da un provvedimento del prefetto di Brescia per tutta la durata dell’apertura della passerella. Quando i tempi di attesa alle stazioni si sono fatti insostenibili questo divieto non ha retto alla prova dei fatti. I visitatori hanno iniziato a riversarsi in strada scegliendo di andare a piedi o di arrivare all’installazione in bici e la stazione di Sulzano è stata chiusa e poi riaperta.

Il prefetto Valerio Valenti motiva con necessità di sicurezza il provvedimento che di fatto stravolge la sostenibilità del progetto che inizialmente puntava su cicloturismo e mobilità dolce prevedendo un flusso di 700 ciclisti al giorno. Che ora non possono neppure raggiungere l’installazione.

Stesso discorso per i treni dove non si può salire con le biciclette. Scelta dei tempi disdicevole dato che le associazioni dei ciclisti come la FIAB da diverse settimane stanno facendo pressione sul ministro dei trasporti Graziano Delrio per treni a misura di bicicletta con la campagna #daccispazio. A questo divieto ne è seguito un altro sempre per mano del prefetto: chiusura della passerella da mezzanotte alle sei. Una catena di occasioni mancate e improvvisazione.

Il prof. Marco Pilotti dell’Università di Brescia avverte che un altro rischio, questa volta ambientale, incombe sul progetto. Secondo le sue analisi i 100 blocchi da 7 tonnellate l’uno che costituiscono gli ancoraggi dei Floating Piers danneggeranno l’ambiente lacustre una volta rimossi a causa del fondale. Secondo le analisi effettuate “l’acqua contenuta all’interno di questi sedimenti ha un contenuto di fosforo che è circa 15 volte superiore a quello che c’è nell’acqua immediatamente superiore”. Sarebbe meglio lasciare questi corpi inerti là dove stanno per evitare che sollevandoli il fosforo del fondale inquini l’acqua.

Con la moglie, deceduta nel 2009, Christo intendeva realizzare un’opera analoga in Giappone e Argentina ma solo in Italia è riuscito ad ottenere i permessi per realizzarla.

Per saperne di più

Sgarbi sui Floating Piers, Corriere TV
Floating Piers, allarme dell’esperto, Repubblica.tv
Passerella di Christo, chiusa di notte, ANSA
Floating Piers, sito ufficiale di Christo

Giancarlo Costa

Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006.